Domenica 11 ottobre l’etichetta discografica ROUTE 61 MUSIC festeggia i primi 5 anni di attività con una straordinaria serata: il nuovo album del cantautore americano MARCUS EATON, collaboratore di David Crosby, e il primo live della carriera di GRAZIANO ROMANI saranno protagonisti sul palco del Big Mama, insieme allo special guest ELIOTT MURPHY, leggendario rocker newyorkese che per l’etichetta Route 61 ha pubblicato recentemente il suo album “Aquashow Deconstructed”.
Prima dei set dei tre songwriters, si esibiranno altri artisti dell’etichetta come Filippo Gatti, Hernandez & Sampedro, Francesco Lucarelli & Rawstars, Joe Slomp (con Stefano Micarelli) e Daniele Tenca.
MARCUS EATON – Versions of the Truth
Recentemente definito da David Crosby “uno dei migliori giovani cantautori e chitarristi acustici americani “, Eaton sta ricevendo il plauso internazionale grazie alla sua musica, che ha ridefinito il genere rock acustico. Testi intelligenti ed appassionanti, melodie complesse ma accessibili e ben memorizzabili, Eaton ha perfezionato una tecnica da virtuoso della chitarra che richiama artisti del livello di Pat Metheny, Michael Hedges e Tommy Emmanuel.
Nato nell’Idaho e figlio del cantautore Steve Eaton, Marcus è cresciuto immerso nella musica. Ha all’attivo alcuni album indipendenti e con major americane ed è presente nell’ultimo album di David Crosby, Croz. Il lavoro di Marcus come solista ha attirato l’attenzione della critica e sviluppando uno stile di chitarra che incorpora elementi diversi – dal flamenco alla rumba, dal jazz-funk al reggae. L’italiana Route 61 Music pubblica in anteprima mondiale, precedendo anche la release americana attesa per il prossimo anno, il nuovo album Versions of the Truth. Al disco collaborano molti ospiti illustri, tra i quali proprio il co-produttore Crosby (voce in tre brani), il bassista Lee Sklar e il tastierista Jeff Young, che oltre a far parte stabilmente della band di Jackson Browne ha lavorato in studio con Sting e Bonnie Raitt e accompagnato in tour gli Steely Dan. Queste presenze danno la misura della qualità ricercata nel suono e negli arrangiamenti da Eaton, validissimo cantante oltre che raffinato chitarrista.
GRAZIANO ROMANI – Vivo/Live
Dopo 25 anni di carriera avviati a capo dei Rocking Chairs e proseguiti nel lungo percorso solista (un totale di sedici album di canzoni in inglese e in italiano e tante collaborazioni, da Willie Nile e Chris Spedding ai Gang, da Robert Gordon a Elio e le Storie Tese) Romani raccoglie il suo mondo musicale in un doppio cd live più che meditato. Nato in quel tratto di terra tra Modena e Reggio Emilia che tanto ha dato alla musica italiana, il rocker e strepitoso vocalist di Casalgrande ha saputo raccontare le sofferenze di chi attraversa la Via Emilia ma ha anche il cuore in America e da del tu alla canzone d’autore anglosassone come pochissimi nel nostro paese. E’ a metà strada tra l’interprete puro e lo storyteller. Dipende dalla sera, dal palco, dal pubblico.
Vivo/Live, che raccoglie il meglio del suo repertorio (da Dio della radio a No Sad Goodbyes, da Augusto cantaci di noi a Freedom Rain) e cover che espongono le sue influenze principali (Ramblin’ Round di Woody Guthrie, Johnny B.Goode di Chuck Berry, Won’t get fooled again degli Who, The Price you Pay di Springsteen), contiene 27 canzoni di cui 3 inedite (spicca L’attimo che fugge via) che ne fanno un prodotto di grande forza e completezza.
ELLIOTT MURPHY è sicuramente uno dei più grandi songwriter che l’America del rock ci ha regalato. Il suo primo album Aquashow è del 1973, e da allora le uscite discografiche a suo nome hanno ormai superato la trentina. Inizialmente vezzeggiato dalla stampa quale “nuovo Dylan”, negli anni ha saputo dimostrare una personalità che non necessita di paragoni, nemmeno con l’amico Springsteen con cui vanta un’antica e solida amicizia. La sua scrittura, i temi trattati, la voce e l’approccio chitarristico ne fanno un campione del palcoscenico, particolarmente amato dal pubblico italiano che ne apprezza la carica emotiva che sprigiona da ogni sua canzone, dalle ballate intimistiche ai brani più robusti e scoppiettanti, per non parlare degli ormai tradizionali bis a base di classici del rock’n’roll.
Da anni residente a Parigi, Elliott ha sviluppato un longevo e proficuo sodalizio con musicisti francesi, in particolare, con OLIVIER DURAND, fido compagno d’avventure che ricama col suo chitarrismo a tutto rock le trame tessute dal biondo menestrello che tanta importanza ha avuto, e continua ad avere, nel rock americano e in quello di tutto il mondo.
Da oltre quarant’anni sulle scene è spesso e con una certa regolarità in tour anche in Italia, dove è richiestissimo in virtù delle sue eccezionali e coinvolgenti performance e dove vanta un pubblico numeroso ed entusiasta. Ogni suo nuovo album coincide con un tour ed ora dunque c’è una ragione in più per riaverlo con noi perché il prossimo rappresenta un momento eccezionale per questo artista e il titolo già dice tutto: Aquashaw Deconstructed.
Il nuovo album di Elliott Murphy, Aquashow Deconstructed, è il tanto atteso ritorno al suo classico debutto Aquashow (1973). Ognuna delle dieci canzoni originarie è stata ri-registrata con nuovi, sorprendenti, arrangiamenti, voci intense e rinnovato entusiasmo. Il titolo originale dell’album viene dallo spettacolo acquatico organizzato dal padre negli anni Cinquanta, e i semi che daranno origini a queste canzoni vengono piantati quando Elliott è ancora un busker in giro per l’Europa, nel 1971. Ce ne parla così lui stesso, contento di tenere aggiornato il pubblico italiano che da sempre lo segue con affetto: “Per quanto l’originale Aquashow sia stato pubblicato nel 1973, le canzoni sono sempre state con me, tant’è vero che ancora oggi continuo a cantarne molte in concerto, in particolare Last of the Rock Stars, How’s The Family e White Middle Class Blues. Oggi, quarant’anni dopo, ho deciso di registrare nuovamente queste canzoni, in una maniera diversa, deconstructed, mantenendo l’integrità e il legame emotivo con l’originale. È stata davvero un’esperienza forte per me, rivisitare queste stesse canzoni con mio figlio al banco di produzione, così tanti anni dopo.”
Aquashow Deconstructed dona ad Aquashow una ben meritata seconda vita (e il prestigioso music magazine britannico UNCUT l’ha definito un album classic) e fa da ponte tra il secolo passato e il nuovo. Quest’ultimo è stato lodato in massa dalla critica, che proclamava Murphy il nuovo Bob Dylan, Lou Reed e anche F. Scott Fitzgerald. Aquashow Deconstructed sarà da subito un classico per le legioni di fans di lunga data di Elliott Murphy, ma anche il mezzo ideale per introdurre i nuovi ascoltatori alla sua musica. Ora che viviamo in tempi di celebrità “istantanea”, è raro veder uscire un album che porta con sé una simile storia. Gaspard, figlio di Elliott, l’ha prodotto con orecchie giovani (ha la stessa età, ventiquattro anni, che aveva il padre ai tempi della prima pubblicazione) e lo stesso Elliott ha cercato di suonare il maggior numero di strumenti possibile col brillante contributo del virtuoso chitarrista Olivier Durand, che lo accompagna da tempo. Infine, come ci si poteva aspettare, Elliott è in copertina tutto vestito di bianco, da vero dandy!