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Music around the world di Francesco Citera è un viaggio musicale attraverso brani della tradizione e d’autore di svariati paesi del mondo.
I musicisti del “Francesco Citera Quartet” sono valenti polistrumentisti che affrontano un repertorio di elevata difficoltà tecnica con uno spirito goliardico e la giusta quantità di ironia che rende il repertorio facilmente fruibile, anche alle persone poco interessate all’aspetto puramente tecnico. Il pubblico troverà in questo repertorio brani che toccano molteplici stili compositivi, tradizionali e non. Paesi quali Brasile, Argentina, Stati Uniti, Irlanda, Finlandia, Francia, Ungheria, Arabia, Italia verranno raccontati nel solco della tradizione più autentica o assecondando una propria originalità, con la fisarmonica che spazia tra i virtuosismi più goliardici e le melodie più struggenti, con grande versatilità.
Insomma un viaggio intorno al mondo guidato dalla fisarmonica cilentana e dall’anima blues di Francesco Citera, che comincerà dall’America Latina con  Sertao, passando per News Real, sbarcando in Europa, e precisamente in Irlanda con The Musical Priest.
Un omaggio alla musica da film con un florilegio delle più amate colonne sonore, tra firme quali Nino Rota e Piovani, e passaggio in Francia, sulle tracce di Richard Galliano. La fisarmonica si eleverà alla dignità di un’intera orchestra, con violini, violoncelli e contrabbassi evocati di volta in volta da quelle dita che corrono febbrili sui tasti, dal mantice che si apre e si chiude suggerendo il soffiare del vento, l’incessante moto dell’onda. E, come il pifferaio della fiaba, ci trascina via con sé. Basteranno le prime note di un paio di celebri pagine come “Tango pour Claude” e soprattutto “Fou Rire”, che profumano di bistrot parigino, malinconia primaverile, ragazze sorridenti. Il viaggio continuerà verso l’Argentina, per rispolverare la lezione del grande Astor Piazzolla ma naturalmente riletta sul filo dell’Hazardus, tra cultura “alta” e popolare, in un mix irresistibile, con “Oblivion” e una “Libertango” che parte delicata e leggera per poi esplodere nei suoi mille colori e ci senti tutta la disperazione del popolo argentino schiacciato dalla dittatura, la voglia di libertà come da titolo, di volare via, almeno con la musica. E ancora, un’evocazione della sigla in stile musette del cartone animato Lupin III, brani originali quali Ugnardè, e virtuosismi tra Czardas, Cavaquino e ragtime prima maniera.

 Francesco Citera (fisarmonica) – Filippo D’Allio (chitarre)

Rocco Jonathan Basile (basso/contrabbasso) – Pietro Ciuccio – (percussioni)


 

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