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GREG HARRIS, leggendario chitarrista dei Flying Burrito Brothers al Big Mama per la prima volta !!

 

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Torna in Italia Greg Harris, da San Diego, California, classe 1952, a quindici anni di distanza dalla sua ultima apparizione nella penisola. Lo fa in occasione della pubblicazione del suo nuovo disco Long Lonesome Feeling, a cura della MRM Records, etichetta sussidiaria della Appaloosa. Si tratta di un ritorno graditissimo in quanto Greg è un personaggio talentuoso e di valore, che ha ancora molti estimatori nel nostro paese ed è in grado di conquistarne di nuovi. Musicista completo, ottimo vocalist e fine songwriter, è anche chitarrista pregevole, nonché banjoista, mandolinista e fiddler. Incurante delle mode e del business, interpreta la musica che gli piace, che sente dentro di sé, che fa parte del suo background formativo, ovverosia il country che si è fuso con il rock, per dare luogo ad una miscela particolarmente intrigante e significativa; ma suona anche bluegrass, flirta con il folk e guarda con attenzione al dinamismo del western swing,

Greg Harris

Greg Harris

E’ salito alla ribalta della scena internazionale verso la fine degli anni settanta, quando è entrato a far parte della terza incarnazione dei mitici Flying Burrito Brothers, la band fondata dagli ex Byrds Chris Hillman e Gram Parsons , una delle prime in assoluto a suonare country rock. Con Sneeky Pete, Gib Guilbeau, Skip Battin e il batterista Eddie Ponder , arcinoti paladini del genere, incide così nel ’78 il fortunato Live From Japan, registrato durante una tourneè in estremo oriente, cui faranno seguito, sempre in compagnia di Sneeky Pete, Skip Battin e del drummer Jim Goodal , altri dischi dal vivo, Cabin Fever, che riprende performances al seguito del Byrds Anniversary Tour dell’85, Live From Europe, realizzato a Hilversum, Olanda, nell’86 e Flying Burrito Bros. Live, registrato ad Eindhoven nell’87, che andranno a consolidare la fama del gruppo nel vecchio continente. Greg nell’84 è membro dei Peace Seekers , sorta di supergruppo minore californiano, che potrà contare oltre che su Skip Battin e Jim Goodal, sull’apporto dell’ex Byrd Gene Parsons alla chitarra elettrica e alla pedal steel guitar, un’effimera ma validissima band che non ha la- sciato prove discografiche , ma destinata ad aprire i concerti di Roger McGuinn e a chiudere con lui gli shows di una vivacissima tourneè europea, interpretando una se- lezione di vecchi classici dei Byrds . Parallelamente alla sua permanenza nei FBB Greg avvia una proficua carriera solista che lo porta a realizzare diversi dischi assai apprezzati da pubblico e critica. Parliamo di Acoustic, uscito nel 1980 per la piccola etichetta californiana Shiloh, che sorprende per la sua freschezza e degli album pub- blicati in Italia dalla Appaloosa, tuttora disponibili: Electric, dell’82, una splendida risposta al precedente lp, Things Chance dell’88, altra gemma sonora che contiene, tra l’altro, una eccellente versione di My Back Pages di Bob Dylan ripresa alla ma- niera dei Byrds ed Electro – Acoustics del ’96, prova talmente apprezzato da venire pubblicato anche negli States, con il semplice titolo di Greg Harris . La nuova pro- posta, che Greg viene a presentare, Long Lonesome Feeling, ottima selezione di country rock elettro / acustico dalle tonalità calde e appassionanti, è il frutto delle sue più recenti composizioni, tutte molto belle ed interessanti , che testimoniano una mai sopita voglia di fare ancora musica di qualità, diretta, immediata, che si dà senza risparmio. Un chiaro lavoro autentico e vivo, influenzato un po’ dall’atmosfera texana che Greg ha assimilato vivendo oggi nell’area urbana di Austin, il più solido e ma- turo di una carriera che ha ancora vasti orizzonti da esplorare dinanzi a sé.

Marco Zanzi

Marco Zanzi

Nato a Varese alla fine degli anni ’50, Marco Zanzi è cresciuto in una famiglia ricca di stimoli musicali. Le prime esperienze su un palco sono con un gruppo locale, “Le Volpi” dalle cui ceneri nacquero intorno al 1977-1978 gli “Steamboat Willie” uno dei primi gruppi di Bluegrass italiani. Nel 1980 entra a far parte di un gruppo Folk-Rock di Milano, “La Signora Stracciona”, con il quale gira in lungo e in largo l’Italia fino al 1985. Nel 2007 Marco incontra l’americano Ron Martin (conosciuto anni prima sul web), registrano insieme nel Flyin’ Cloud Studio di Eden, NC e si lasciano con l’intenzione di continuare la collaborazione anche a distanza. Ron manda a Marco vari “demo” di sue composizioni, Marco le arrangia, le incide con la collaborazione di vecchi e nuovi amici musicisti ed infine Ron registra le sue voci soliste. Il prodotto finale è così buono, che si decide di farlo uscire ufficialmente. Viene scelto un nome per il gruppo: “Piedmont Brothers Band” per via delle comuni radici geografiche pedemontane (Appalachi per Ron e Prealpi per Marco) ed il CD viene intitolato “Bordertown”. E’ nato così il progetto “Piedmont” che ha visto a tutt’oggi la realizzazione di 6 CD ed 1 DVD ed a cui hanno contribuito, anche grazie al prezioso lavoro di Mike Gallivan bassista del Colorado e co-produttore/manager della Band, artisti del calibro di Richie Furay (Buffalo Stringfield, POCO…), Rick Roberts (Flying Burrito Brothers, Firefall …), Gene Parsons (Byrds, Flying Burrito Brothers …), Herb Pedersen (Dillards, Desert Rose Band …), Patrick Shanahan (Rick Nelson, New Riders Of The Purple Sage …), Jock Bartley (Gram Parsons, Firefall..), Buddy Cage (New Riders Of The Purple Sage…), Stephen A. Love (Rick Nelson, New Riders Of The Purple Sage) e molti altri. Nel Giugno del 2014 a Marco viene diagnosticato un tumore maligno al Pancreas e per lui incomincia un periodo segnato da problemi fisici e lunghe cure seguite ad un difficile, ma per fortuna riuscito, intervento chirurgico. La famiglia, la musica e gli amici sono stati di grande aiuto a Marco che nonostante tutto, nei lunghi mesi della malattia ha portato avanti, oltre a nuovi lavori per la Piedmont Brothers Band, anche un progetto solista che si è concretizzato nella Primavera del 2014 in coincidenza con la conclusione delle terapie. Vengono quindi realizzati 2 Album ricchi di materiale originale ed impreziositi dalla presenza come ospiti di Herb Pedersen, Gene Parsons, Barry McCabe e Ralph Schraven oltre a molti amici della famiglia “Piedmont”: “Time To Start Again (Time To Fly Again)” e “Mock” (il soprannome da sempre di Marco) sono i loro titoli.

I FLYING BURRITO BROTHERS alla fine degli anni Sessanta sono stati tra i promotori del sound country rock. Non sono mai stati realmente un successo commerciale, ma erano una delle band più influenti dell’era rock, fondendo un’anima hillbilly e rock rauco. Hanno aperto la strada ad artisti come gli Eagles, Garth Brooks, Dwight Yoakam e altri. I fondatori furono Chris Hillman e Gram Parsons. La fusione di strumenti acustici interrotto da brucianti riff di chitarra elettrica era certamente un suono nuovo per la scena musicale. Nel video sopra a sinistra una struggente versione di WILD HORSES interpretata dai mitici FLYING BURRITO BROTHERS nel 1970 UN ANNO PRIMA che gli Stones la includessero nell’album “Sticky Fingers”…..

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