La “KILLER band” affonda le proprie radici nel rock e nel blues più sanguigni. Gran parte del repertorio è basata su composizioni originali in bilico tra tradizione e ricerca dell’originalità. Canzoni che parlano di storie comuni i cui personaggi, immaginari o a volte reali, raccontano le loro vicende, i modi di essere, i sentimenti o ancora le proprie fantasie o fantasticherie.
Alle composizioni originali si affiancano brani tratti dal repertorio della tradizione blues attraverso una reinterpretazione e rivalutazione di un genere musicale che oggi è ovunque: nella musica nera, nel funk, nel pop e nel rock, nell’elettronica e nell’hip-hop fusi in una vitale mescolanza che raccontata storie di lotta e spiritualità. L’ispirazione viene da canzoni e artisti che allora non conobbero il successo commerciale, ma che invece hanno avuto una grande importanza per la formazione del repertorio della musica blues.
Un esempio su tutti Huddie William Ledbetter in arte “Leadbelly” perfetta congiunzione tra blues e folk song. Molte registrazioni furono effettuate in carcere dal famoso etnomusicologo e produttore Alan Lomax quando l’artista era ormai dimenticato da tutti. Nella scaletta dei brani ci sono anche “T.B.blues” e la murder song “John Hardy”.
Il live show si completa con alcune rivisitazioni di brani di Jimi Hendrix, punto di riferimento imprescindibile per la musica moderna, non solo per l’ineguagliato virtuosismo chitarristico ma anche e soprattutto per l’enorme contributo in termini compositivi che la sua breve ma intensa carriera ha regalato alla musica contemporanea. Un brano speciale “Love song for Ciotti Bob” è dedicato al grande bluesman Roberto Ciotti prematuramente scomparso. “take my guitar in your hands….drive my fingers on the strings…” una preghiera laica da un musicista ad un altro e che racconta del vuoto che Roberto ha lasciato nel mondo musicale non soltanto romano.
Nel 2015 è’ uscito il cd “PUSH THE BUTTON” e la Killer Band si è esibita in numerose rassegne tra cui l’edizione 2015 del Torrita Blues Festival. Stefano De Angelis suona con una Cigar Box ovvero una chitarra molto primitiva che veniva appunto costruita dai braccianti afroamericani – fin dai primi dell’800 -utilizzando una scatola di sigari come piccola cassa di risonanza, tre o al massimo quattro corde e il gioco era fatto! E’ stato certamente uno degli strumenti che ha contribuito di più al diffondersi del cosiddetto Delta Blues.
Serena Sciamanna (voce) – Stefano De Angelis (chitarra) – Alessandro Sanna (basso) – Piero Pierantozzi (batteria)