Mr Tambourine Band – The Riding Sixties play Bob Dylan
venerdì 25 Novembre 2016
Sono diversi anni che i RIDING SIXTIES hanno dedicato un loro spettacolo alla reinterpretazione delle canzoni di Bob Dylan. La recente consacrazione del cantautore americano – con il conferimento del premio Nobel per la letteratura – è l’ennesima conferma della statura poetica di questo artista, che lucidamente attraversato epoche, periodi artistici, mode e tendenze, mantenendo una personalità musicale unica e inimitabile.
Bob Dylan è l’autore che certamente ha influenzato più di ogni altro artista la musica Rock fin dal suo esordio. Un’influenza implicita che ha orientato la scrittura e la composizione di suoi grandi contemporanei, come lo stesso John Lennon. Lunghissima è la lista di cover dei suoi brani interpretati da musicisti sulle due sponde dell’Atlantico: dagli Animals agli Hollies, da Jimi Hendrix a Johnny Winter, da Johnny Cash ai Manfred Mann, dai Rolling Stones ai Byrds. Questo incessante tributo è continuato negli ultimi anni anche con i Guns and Roses e, quest’anno in Italia, con “Amore e furto” di Francesco De Gregori.
Mr. Tambourine Band by The Riding Sixties
Dylan, come è ben testimoniato nell’autobiografia Chronicles, ha sempre reagito ai tentativi di chi avrebbe voluto farne un “classico”, spostando continuamente il baricentro del suo modo di scrivere e di cantare, sorprendendo e sfidando i suoi stessi fans con cover dissacranti e, a volte, quasi irriconoscibili dei suoi successi. Un vecchio ragazzo che ha dichiarato guerra alla retorica e ai miti – come quello del “profeta” – nati intorno al suo personaggio. Bob Dylan resterà la sdegnosa e inafferrabile stella guida del Rock.
I Riding Sixties sono una delle prime (e poche) band italiane ad essersi dedicate alla musica di Dylan e ai diversi sound che la celebrano, incidendo nei loro CD brani come “Highway 61 Revisited”, “Just like a Woman” e “Forever Young”
Pietro Maria Tirabassi (voce e chitarra) – Enzo Civitareale (batteria e voce) – Marco Bertogna (basso e voce) – Simone Rauso (voce e chitarra) – Alberto Bolli (piano e voce)
Bob Dylan - biografia
“Tutto quello che posso fare è essere me stesso, chiunque io sia”. Nonostante gli stereotipi utilizzati per etichettarlo, Bob Dylan non coincide con nessuna delle maschere che ha indossato nel corso degli anni. Da menestrello a oracolo, da profeta a traditore: in oltre quarant’anni di carriera, Dylan ha attraversato la storia del rock in continua contraddizione con le aspettative legate al suo nome Bob Dylan, nome d’arte di Robert Allen Zimmerman (Duluth, 24 maggio 1941), è un cantautore e compositore statunitense. Distintosi anche come scrittore, poeta, attore, pittore, scultore e conduttore radiofonico, è una delle più importanti figure degli ultimi cinquant’anni nel campo musicale, in quello della cultura popolare e della letteratura a livello mondiale. Nel corso degli anni Dylan ha ampliato e personalizzato il suo stile musicale arrivando a toccare molti generi diversi come country, blues, gospel, rock and roll, rockabilly, jazz e swing, ma anche musica popolare inglese, scozzese ed irlandese. Oltre ad aver di fatto inventato (o re-inventato) la figura del cantautore contemporaneo[, a Dylan si devono, tra le altre cose, l’ideazione del folk-rock (in particolare con l’album Bringing It All Back Home, del 1965), il primo singolo di successo ad avere una durata non commerciale (gli oltre 6 minuti della celeberrima Like a Rolling Stone, del 1965) e il primo album doppio della storia del rock (Blonde on Blonde, del 1966). Il video promozionale del brano Subterranean Homesick Blues (1965) è considerato da alcuni il primo videoclip in assoluto. Tra i molti riconoscimenti che gli sono stati conferiti vanno menzionati almeno il Grammy Award alla carriera nel 1991, il Polar Music Prize (ritenuto da alcuni equivalente del premio Nobel in campo musicale) nel 2000, il Premio Oscar nel 2001 (per la canzone Things Have Changed, dalla colonna sonora del film Wonder Boys, per la quale si è aggiudicato anche il Golden Globe), il Premio Pulitzer nel 2008, la National Medal of Arts nel 2009 e la Presidential Medal of Freedom nel 2012. Il 13 ottobre 2016 gli è stato assegnato il Premio Nobel per la Letteratura. La rivista Rolling Stone lo inserisce al secondo posto nella lista dei 100 miglior artisti e al settimo in quella dei 100 migliori cantanti. Nel 2015 è stato nominato, sempre dalla stessa rivista, come il più grande cantautore di tutti i tempi.
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