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Il nuovo album “Changes” è un capitolo del tutto nuovo nella carriera di questo artista norvegese. Nordgarden ha sempre desiderato registrare un album di studio “live”, cioè con l’intera band che suona nella stessa sala contemporaneamente, come si faceva ai vecchi tempi. Ed ecco quello che è diventato il disco. Con l’aiuto di un gruppo di musicisti formidabili – alcuni dei migliori dell’attuale scena norvegese – Nordgarden è riuscito a creare un album davvero molto caldo e ben strutturato, dal sound solido e vibrante.
I brani sono stati registrati allo Studio Paradiso di Oslo durante l’inverno del 2016. Al mixer c’erano Christian Engfelt e Marcus Forsgren, già ingegneri del suono della band norvegese Big Bang and Jaga Jazzist. In due giorni la band ha registrato undici canzoni, poi Erik Johannessen (anche lui di Jaga Jazzist) ha arrangiato gli ottoni, Lise Voldsdal (Sivert Hoyem) ha suonato le parti degli archi e le cantanti soul Rikke Normann and Sisi Sumbundu (Madcon) si sono occupate delle armonie vocali.
Il disco consiste di dieci canzoni che spaziano tra panorami folk, country, soul e blues. In alcuni momenti risuonano gli echi di New Orleans. Due delle canzoni sono state scritte insieme a Claudia Scott, leggendaria cantante country anglo-norvegese. Altre due sono state scritte con la svedese Johanna Demker. Le collaborazioni infatti sono un altro elemento chiave di questo album. Per Nordgarden è stata una rivelazione vedere quanto esse possano portare in termini di creatività, variazioni e determinazione nel realizzare una canzone.
I testi parlano di amori perduti, dell’importanza delle grandi amicizie, del desiderio di trovare la pace nella natura, allontanandosi dalla frenetica vita quotidiana della città.
Il blues “Don ́t Need Nobody” è una reazione immediata agli attacchi terroristici accaduti a Parigi e Beirut alla fine del 2015. Ma l’elemento ricorrente, da cui l’album prende il titolo, è il cambiamento. Le nostre vite passano attraverso un flusso di cambiamenti continui e questi a volte ci prendono alla sprovvista e ci fanno rimbalzare qua e là come piccoli atomi. Ci si sente come dentro una tempesta e bisogna imparare in fretta come navigarci in mezzo sperando di uscirne sani e salvi, e, forse, anche migliori di prima.

Questi i giudizi della critica specializzata: The Wilhelmsens – “So beautiful, so insanely beautiful!” – Stavanger Aftenblad – “The last album was great. Now he has gone further and this one is even greater!” – Blues News – “A really solid americana album!” – Hamar Arbeiderblad – “Changes is a kick-ass record!”


 

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