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TBR_george_harrisonSerata speciale dedicata alla chitarra dei Beatles George Harrison, a 73 anni dalla nascita.



George Harrison è stato il più giovane dei Beatles ed il chitarrista più eclettico della band, con uno stile riconoscibile che ha influenzato tanti musicisti della sei corde dopo di lui. 
Da Eric Clapton in poi, i grandi interpreti di questo strumento, hanno evoluto la propria tecnica prendendo spunto dalle intuizioni di Harrison, armonie, tocco, quel bending che già all’inizio si poteva confondere con uno “slide” eseguito con il bootleneck e che poi avrebbe portato l’ex beatle ad approfondire questa tecnica facendola diventare un suo marchio di fabbrica.
Harrison ha sottolineato tutta la prima produzione dei Beatles con arpeggi studiati meticolosamente ascoltando il suo primo eroe, Carl Perkins, ma poi si nota una ricerca che lo ha portato a uno stile inconfondibile.
Tuttavia restringere il discorso su Harrison alla chitarra è riduttivo: nella composizione ha toccato punte straordinarie, unendo testi rabbiosi come la prima Don’t bother me (non mi seccate) nel momento d’oro dei Beatles, in cui esprimeva il suo carattere schivo; a messaggi d’amore per la sua prima moglie, Patty Boyd, come I Need You oppure Something. E ancora un inno contro il governo delle tasse, il brano Taxman. Ma sopratutto il capolavoro While my guitar gently weeps registrata con l’accompagnamento – oltre che dei Beatles – da Eric Clapton, che Harrison ha definito “il mio migliore amico”. E mentre i Fab Four davano i primi segni di cedimento, era sempre Harrison che componeva Here comes the Sun nel giardino di casa di Clapton, dove a suo dire, – senza la presenza “degli altri tre” –  si vedeva finalmente il sole….


TBR

The Beatles Revolution

Fu il primo a portare il sitar nel rock, entrando in un’altra fase compositiva che ha caratterizzato un periodo-Beatles molto intenso. Il suo talento esplose poi nel primo album da solista, uscito all’indomani dello scioglimento dei Beatles, All things must pass: un triplo album, quindi costoso, che comunque scalò le classifiche di tutto il mondo con successi com My Sweet Lord. Fra le collaborazioni con gli ex Beatle, incisiva quella con John Lennon nell’album Imagine e con Ringo Starr, al quale cedette fra le altre la canzone It Ddon’t Come Easy, uno dei brani più significativi della carriera solistica del batterista. E non dimentichiamo neanche la produzione con i Traveling Wilburys, gruppo che formò al volo con Bob Dylan, Tom Petty, Jeff Lynne e Roy Orbinson. 

The Beatles Revolution, una band nata tra le mura amiche del Big Mama, propone nel giorno del “vero compleanno” di George Harrison il meglio della sua produzione artistica, durante e dopo l’epopea dei Beatles. Perché nel giorno del “vero compleanno”? Ma perché George – nato “ufficialmente” alle 0,10 del 25 febbraio del 1943 – sosteneva di essere nato alcuni minuti prima, il 24 febbraio appunto !!
Alessandro Errichetti (voce,chitarra
) – Alberto Biasin (basso) – 
Enrico Scopa (voce,tastiere) – 
Fabio Maccheroni (voce,chitarra) – 
Fabio Pollastri (voce,batteria)





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